Cookie Consent by Free Privacy Policy website PROJECT ROOM #11 - Caroline Mesquita | La Casa dell'Eremita sul Naviglio alla Fondazione Pomodoro
settembre 18, 2019 - Fondazione Arnaldo Pomodoro

PROJECT ROOM #11 - Caroline Mesquita | La Casa dell'Eremita sul Naviglio alla Fondazione Pomodoro

PROJECT ROOM #11
#carolinemesquita |
La Casa dell'Eremita sul Naviglio

a cura da Cloé Perrone

18 settembre – 31 ottobre 2019
Press preview: martedì 17 settembre 2019, ore 10:00

Opening: martedì 17 settembre 2019, ore 18:30

Con la #mostra La Casa dell'Eremita sul Naviglio (18 settembre - 31 ottobre 2019) di Caroline Mesquita (1989, Brest) si apre il secondo appuntamento del ciclo espositivo delle PROJECT ROOM 2019, occasione per veicolare la ricerca e la produzione di artisti under 40 che indagano in modo innovativo la #scultura.

Per il ciclo 2019 la guest curator Cloé Perrone ha scelto tre giovani artiste internazionali che utilizzano la #scultura all’interno di una pratica multidisciplinare, espandendone così la definizione stessa: Sophia al-Maria, Caroline Mesquita e Rebecca Ackroyd.

La Fondazione Arnaldo Pomodoro in collaborazione con la Fondazione del Giudice, ha dato all’artista francese #carolinemesquita la possibilità di produrre una nuova imponente #scultura e di utilizzare materiali inediti nella sua produzione come la pietra.

L’installazione è infatti costituita di beola chiara - pietra antica di origine lombarda che ricopre l’intera superficie della #fondazionearnaldopomodoro - e da oggetti in rame e ottone, accuratamente selezionati dall’artista, alcuni provenienti dalla Fonderia Nolana del Giudice (Napoli) dove l’opera è stata prodotta.

La #mostra inscena il racconto immaginario di un eremita che ha abitato una capanna di pietra sopravvissuta nel tempo e oggi esposta presso la Fondazione. La storia narra che la città si sia espansa intorno alla capanna, proteggendo questo importante rifugio, simbolo di un modo di vivere alternativo fondato sul ritiro, sull’isolamento e sul rifiuto delle norme sociali.

La Casa dell'Eremita sul Naviglio diviene così metafora di un modello di vita non più accettato dalla società: un’esistenza condotta al di fuori delle logiche del sistema secondo regole autonome.

La Casa dell’Eremita sul Naviglio 

"La Casa dell’Eremita sul Naviglio" è un’antica struttura in pietra che oggi sorge ancora nella forma e nel luogo originari, come emblema della vita ascetica. Nel Novecento, durante un periodo di grande espansione, il Comune di #milano ha sviluppato il quartiere circostante, costruendo le “case di ringhiera”, case popolari per la classe operaia. 

Il Comune ha ricevuto numerose lettere dai cittadini che chiedevano di dedicare una particolare attenzione a questo rifugio simbolico e di effettuare uno studio su come conservare al meglio il luogo. L’architetto incaricato di questo compito ha avuto un ruolo fondamentale, conducendo ricerche sulla vita dell’eremita per capire le sue abitudini e le ragioni della sua radicale scelta di vita. Tutto il materiale raccolto, comprese interviste agli abitanti della zona riguardo all’eremita, è oggi disponibile al pubblico. 

I vecchi racconti parlano di un uomo, o talvolta di una donna, che decide di vivere ai margini della società. Questo insolito personaggio scelse di prendere casa vicino a un bel fiume, dove l’abbondanza di pesce gli permetteva di sostentarsi. 

È impossibile stabilire quando fu costruita la capanna ma tuttora prevalgono due ipotesi principali. Secondo la prima l’eremita viveva qui molto prima che venissero scavati i Navigli, quando la campagna era completamente isolata dalla città. La seconda versione, più realistica e meno poetica, descrive un monaco/una monaca che decise di vivere da eremita e di cominciare la sua nuova vita vicino a una sorgente d’acqua mentre #milano si stava espandendo. Costruì la casa con pietre ordinarie, come quelle che si potevano trovare nei vecchi siti religiosi o nelle fattorie abbandonate. Molto probabilmente le pietre furono rinvenute nei dintorni, poi raccolte e trasportate dall’eremita stesso/a. Il pavimento, fatto con gli stessi materiali, bloccava la vegetazione rigogliosa e serviva anche come spazio di lavoro. I diversi elementi che compongono la capanna documentano anche l’ingegnosità dell’eremita: l’impianto idraulico gli/le permetteva di raccogliere efficientemente l’acqua piovana con una tecnica semplicissima, e le trappole per gli animali suggeriscono un’efficace strategia di caccia. Altri elementi non possono essere direttamente ricondotti al suo lavoro: la porta, le coppe, i cucchiai, le forchette e i vari oggetti in metallo — oggetti di cui oggi si sono persi il valore e lo scopo originari. Tra questi ci sono elementi in ottone, rame e argento che furono raccolti e riutilizzati dall’eremita, oggetti riciclati destinati a decorare la casa, il che suggerisce una personalità artistica. In cima al tetto, il camino dà l’impressione di poter essere ancora funzionante, ma l’esistenza di un focolare non è mai stata confermata, perché la porta non è mai stata aperta. 

La storia tramandata del rifugio è piena di misteri e superstizioni. La sua dimensione magica si è conservata nei secoli senza che nessun intruso tentasse di aprire la porta dorata, poiché la sua reputazione di tomba di un eremita ha reso il luogo sacro. Come in qualsiasi narrativa orale, il ruolo dell’eremita è stato mistificato. È stato/a descritto/a come un poeta malinconico, un agricoltore altruistico, un intellettuale snob o un potente eretico, ma l’unica certezza è che questa persona incredibile visse in solitudine in una casa costruita per sé, che divenne la sua tomba. 

La città si è espansa intorno al rifugio, proteggendo questo importante simbolo di un modo di vivere alternativo. La conservazione del sito intende tutelare un diverso stile di vita, ricordandoci che esistono altri modelli e che non devono essere scartati a priori. L’eremita è il simbolo dell’emarginazione e del ritiro. Quest’uomo o questa donna decise di vivere al di fuori delle norme convenzionali, di allontanarsi dalle logiche della società e di promuovere un'altra modalità di esistenza. Uno stile di vita che simboleggia la resistenza e una profonda convinzione del proprio percorso personale. 

PROJECT ROOM #11
Caroline Mesquita
La Casa dell'Eremita sul Naviglio 

A cura di Cloé Perrone

18 settembre – 31 ottobre 2019 

Fondazione Arnaldo Pomodoro via Vigevano 9 – 20144 Milano