Nel mese di ottobre la Galleria di Palazzo Cini espone una selezione di opere dei tre artisti tra i più rappresentativi del gusto e delle predilezioni collezionistiche di #manliomalabotta, scrittore, critico d’arte e collezionista triestino.
Per l’occasione saranno presentate sette sculture di Arturo Martini il cui corpus di opere insieme alle raccolte grafiche
dal 2020 fanno parte delle raccolte della Cini, grazie al lascito di #francafengamalabotta
Dal 1 al 31 ottobre la Galleria di Palazzo Cini a San Vio conclude la stagione espositiva 2021 con la #mostra Arturo Martini, Giorgio Morandi,
Filippo De Pisis. Il Lascito #francafengamalabotta che rende omaggio alla generosità di #francafengamalabotta (1924-2020), vedova
del notaio triestino, critico d’arte, poeta, collezionista, #manliomalabotta (1907-1975), personalità tra le più importanti e affascinanti del Novecento giuliano, la cui fama è legata alla celebre raccolta di dipinti e di grafica di Filippo De Pisis, oggi conservata presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.
Franca Fenga Malabotta, donna colta, intelligente, appassionata - la ‘signora dei sestanti’ come l’ha definita icasticamente Daniele Del Giudice nel romanzo Lo stadio di Wimbledon (1983), riferendosi alla collezione degli strumenti ottico-astronomici della casa triestina progettata da Romano Boico - è stata per più di quarant'anni amorevole e competente custode e depositaria delle collezioni e dell'archivio di #manliomalabotta, oltre che lungimirante ambasciatrice, grazie alla poderosa opera di divulgazione e conoscenza promossa attraverso lasciti, donazioni, mostre, pubblicazioni.
Profonda conoscitrice e amante dell'arte, della musica, della poesia, della letteratura, soprattutto grazie alle frequentazioni intellettuali del salotto letterario della coppia (Comisso, Scheiwiller, Conte, Saba, Mandiargues), è stata protagonista della intellighenzia triestina, anche in virtù della carica, esercitata con garbo e saggezza, di Presidente degli Amici dei Musei di Trieste dal 2002 al 2008; per anni alla direzione della sezione "Arti Visive" del Circolo della Cultura e delle Arti, ha contribuito allo sviluppo degli studi nel campo dell'arte e della critica e alla conoscenza della cultura figurativa di Trieste in Italia e all'estero grazie all'opera di istituzionalizzazione e valorizzazione dell'eredità culturale di #manliomalabotta e alle numerose donazioni a Ferrara, Trieste e #venezia. Vanno segnalati il costante supporto dato a studiosi e ricercatori e la sensibilità e il rigore con la quale ha interloquito con istituzioni culturali, biblioteche, archivi, musei.
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