Cookie Consent by Free Privacy Policy website Ricorrenza di Sant’Uberto alla Venaria Reale, venticinquesimo anniversario. Domenica 7 l’appuntamento con l’Equipaggio della Regia Venaria e Les Trompes de Bonne dalla Francia
novembre 05, 2021 - Reggia di Venaria

Ricorrenza di Sant’Uberto alla Venaria Reale, venticinquesimo anniversario. Domenica 7 l’appuntamento con l’Equipaggio della Regia Venaria e Les Trompes de Bonne dalla Francia

Sant’Uberto, patrono di cani e cacciatori. Il suo culto si perde nei secoli alla #venariareale, dimora di caccia e divertissement di casa Savoia. Il primo a volerla, e organizzarla, fu il duca Carlo Emanuele  II e poi proseguirono i suoi successori: una ricorrenza che torna a essere celebrata domenica 7 novembre alle 11,15 nella cappella di Sant’Uberto della Reggia di Venaria: viene prima celebrata la messa musicata dal vivo, seguita da un omaggio musicale a Sant’Uberto, per quello che non è solo un occasione d’ascolto ma un vero e proprio momento da vedere e vivere. 

Protagonista sarà l’Equipaggio della Regia Venaria con i suoi corni, la cui arte musicale è stata dichiarata patrimonio Unesco nel dicembre scorso: è stata proprio l’Accademia di Sant’Uberto, che organizza la ricorrenza in collaborazione con la #reggiadivenaria e con il patrocinio della Città di #venariareale, a lavorare insieme ad altri partner europei alla candidatura. Ma, dalla Francia, arriveranno eccezionalmente Les Trompes de Bonne (Alta Savoia). L’accompagnamento musicale dell’Accademia comprende ottoni e timpani della Reale Scuderia e organo. 

Il 2021 rappresenta un anno speciale: il venticinquesimo anniversario di questa iniziativa dedicata al corno e a Sant’Uberto. Nel 1996 infatti si costituiva l’Accademia di Sant’Uberto che subito, per promuovere la #reggiadivenaria e il suo borgo, lavorava, da un lato, alla creazione del gruppo dei suonatori corno dell’Equipaggio della Regia Venaria per la riscoperta dell’arte musicale dei suonatori di corno da caccia, un’occasione per promuovere il restauro della residenza attraverso la musica identitaria del luogo, e dall’altro alla ripresa della festa di Sant’Uberto che ha caratterizzato la Reggia sin dalla sua costruzione. 

Dal 1996 la Festa di Sant’Uberto, storicamente legata alla fondazione sia della Città di #venariareale sia del Borgo, viene celebrata il 3 novembre, ricorrenza del Santo, se di domenica, altrimenti la prima domenica successiva al 3 novembre.

Le reliquie di Sant’Uberto Martire, dono di papa Clemente IX a Carlo Emanuele II per la Venaria Reale
, si trovavano dal 1669 nella cappella della Reggia. Per espresso volere del pontefice, l’edificio religioso che le ospitava doveva essere accessibile non solo dall’interno del palazzo, ma da tutti i fedeli, per rendere possibile la venerazione anche a chi non appartenesse alla corte; una possibile motivazione dell’apertura della chiesa di corte della Venaria verso la piazza, non solo cappella riservata alla corte, interna al palazzo. Si è  desiderato conservare anche ai nostri giorni questo spirito di condivisione tra Reggia e borgo di #venariareale. Cessata la funzione di residenza reale della Venaria, dal 1819 la reliquia è conservata a Stupinigi, nella chiesa della Visitazione di Maria Vergine, sulla piazza della palazzina, per volontà di Vittorio Emanuele I. 

Le festa celebrata tutti gli anni è menzionata  da Amedeo di Castellamonte nella sua opera “La #venariareale, Palazzo di Piacere e di Caccia”  (1674)  e nel  “Theatrum Sabaudiae” (1682).  Sant’Uberto, primo vescovo di Liegi, era venerato quale protettore di uomini e animali dalla rabbia silvestre e, quindi, anche come patrono dai cacciatori.

La cerimonia collegava Venaria e i territori dell’area belgica non solo idealmente: il culto di corte aveva all’epoca anche un risvolto politico per la rivendicazione di quei territori da parte dei sovrani sabaudi per diritto dinastico, sostenuta anche da Vittorio Amedeo II fino al conseguimento del titolo regio.

La cerimonia, di livello europeo, che ha il suo centro nella Basilica di Saint Hubert (saint Hubert, Belgio), ha le sue origini in età medioevale ed era anche denominata  “missa canum”, messa dei cani, per l’uso di benedire cani e loro padroni alla fine della messa. L’uso di accompagnare momenti della messa con musica, in particolare i corni da caccia, è documentato dal XVIII secolo. 

L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del progetto "Vita di corte. Tempi e luoghi della musica". Compagnia di San Paolo maggior sostenitore e con il contributo della Fondazione CRT. 

Ingresso libero ad esaurimento posti (misura della temperatura per la messa) e con green pass per “l’omaggio musicale a sant’Uberto”. 

News correlate

dicembre 01, 2023
novembre 02, 2023
settembre 19, 2023

Alla reggia di Venaria sabato 2 dicembre 2023Concerto di Natale 2023 "A due cori"A cura dell'Orchestra Barocca dell'Accademia di S...

In occasione di Artissima e dell’Art week 2023 dedicati all’arte contemporanea, la Reggia di Venaria questa sera alle ore 20 nel c...

L'autunno è ormai alle porte e sono numerose e variegate le proposte di eventi che offre La Venaria Reale nel primo scorcio della ...

Ti potrebbe interessare anche

luglio 28, 2023
luglio 12, 2023
luglio 07, 2023

Una serie di appuntamenti per riscoprire testimonianze e documenti delledonne che hanno contribuito alla crescita della disciplina...

Venerdì 14 luglio alle 18.45 i Giardini della Reggia propongono l’ultimo appuntamento di P’Assaggi letterari, la rassegna che ha v...

APERTURE SERALI CON SPETTACOLI A TEMA FOOD E SCENOGRAFICHE AMBIENTAZIONI A LUME DI CANDELAAlla #reggiadivenaria tornano le #serede...