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aprile 07, 2022 - laVerdi

Triplo concerto

Triplo Concerto

Tre solisti al prezzo di uno: laVerdi e il Triplo #concerto di Beethoven, con #francescadego, #edgarmoreau e Filippo Gorini

Giovedì 21 aprile 2022 ore 20.30
Venerdì 22 aprile 2022 ore 20.00
Domenica 24 aprile 2022 ore 16.00
Auditorium di Milano, Largo Mahler

Wolfgang Amadeus Mozart
Serenata n. 10 in Si bemolle maggiore K 361 "Gran Partita"

Ludwig van Beethoven
"Triplo concerto" in Do maggiore per pianoforte, violino e violoncello op. 56

Orchestra Sinfonica di #Milano Giuseppe Verdi
Francesca Dego Violino
Edgar Moreau Violoncello
Filippo Gorini Pianoforte
Claus Peter Flor Direttore

Quelli di giovedì 21, venerdì 22 e domenica 24 aprile, rispettivamente alle ore 20.30, alle ore 20 e alle ore 16, potrebbero essere definiti tre appuntamenti “concertanti” con l'Orchestra Sinfonica di #Milano Giuseppe Verdi all'Auditorium di Milano. Se nel Triplo #concerto in Do maggiore per pianoforte, violino e violoncello op. 56 di Ludwig van Beethoven il compositore esplora le possibilità timbriche dei tre strumenti solisti rispetto all’orchestra (solisti che, in questo caso, sono nientemeno che Filippo Gorini al pianoforte, Francesca Dego al violino ed Edgar Moreau al violoncello), nella Gran Partita di Wolfgang Amadeus Mozart l’orchestra a fiati è trattata sostanzialmente come un gruppo da camera allargato, in cui i vari strumenti dialogano in dando luogo a dialoghi e botte e risposta tipici, appunto, della dimensione concertante.

E’ una contrapposizione ontologica di fondamentale importanza quella tra il singolo e l’insieme, tra individualismo e organicismo, dottrine filosofiche che pongono come fondamento della realtà, rispettivamente, l’individualità e la comunità.

Ma, potrebbe dirsi, è il #concerto romantico quello che contrappone con vigore il solista all’orchestra, l’individuo alla totalità, facendo emergere una narrazione musicale spesso fatta di contrasti, di rincorse, di botte e risposte, opponendo dialetticamente le due entità in maniera netta e inequivocabile.

Non è il caso del repertorio proposto nell’appuntamento intitolato Triplo Concerto. L’estetica e l’idea strutturale che stanno alla base della composizione di Beethoven, che pubblicò questo lavoro nel 1807 col titolo Grande #concerto concertante, è appunto più quella della Sinfonia Concertante e del #concerto Grosso, suo illustre antenato. Forme in cui i solisti concorrono a un discorso musicale collettivo, in cui alcune individualità emergono nella narrazione, ma non sovrastano il “Tutti”. Ne consegue un lavoro in cui i tre solisti si scambiano il materiale melodico in un clima sereno che non lascia spazio alla dialettica, neppure tra tema principale e tema secondario, molto affini in questo caso sia dal punto di vista melodico che dal punto di vista ritmico, cosa assai rara in Beethoven. Un lavoro che Beethoven dedicò all’Arciduca Rodolfo, pianista poco più che dilettante, che affrontò la prima esecuzione assoluta, avvenuta a Vienna nell'estate del 1808: questo giustifica una parte pianistica non eccessivamente virtuosistica, che in quella sede fu affiancata al violoncello del famoso Anton Kraft, e al violino di Carl August Seidler.

Si sposa bene col Triplo #concerto la Serenata n. 10 in Si bemolle maggiore K 361 "Gran Partita" di Mozart, una composizione-chiave nel repertorio per orchestra a fiati. Composta, si crede, quasi su misura degli ottimi strumentisti a fiato dell'orchestra di corte del principe Karl Theodor del Palatinato, provenienti dalla mitica orchestra di Mannheim. Una pagina in cui la dimensione concertante lascia spazio alla ricerca timbrica, grazie alle combinazioni sempre diverse degli strumenti a fiato, non senza velleità virtuosistiche.

Ci bastino le parole di Johann Friedrich Schink, scrittore e drammaturgo coevo di Mozart, che assistette a un’esecuzione viennese della Gran Partita, nel 1784. Così si rivolge al clarinettista, il leggendario Anton Stadler: “Oggi ho sentito una #musica per flati del signor Mozart (…). Meravigliosa, sublime! Era per tredici strumenti: quattro corni, due oboi, due fagotti, due clarinetti, due corni di bassetto (è la prima volta che Mozart li impiega nella sua produzione, ndr), un contrabbasso, e ad ogni strumento sedeva un maestro - e che effetto che fece! Meraviglioso e grandioso, eccellente e sublime!”. Una #musica senza tempo, pietra di paragone perpetua per chiunque, nei secoli a venire, si vorrà confrontare con la scrittura per fiati.

A concertare questo conciliabolo musicale sarà il Maestro #clauspeterflor, Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di #Milano Giuseppe Verdi. Tre solisti d’eccezione per il Triplo #concerto, tre giovani stelle nel firmamento del solismo italiano e internazionale: #francescadego, #filippogorini, #edgarmoreau.

In ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana del 23 luglio 2021, a partire dal 6 agosto 2021 per accedere in Auditorium è necessario presentare la propria Certificazione verde Covid-19 (green pass) associata a un documento di identità.

Per ottenerla, oltre alla vaccinazione, è possibile sottoporsi a un tampone antigenico o molecolare secondo le modalità e tempistiche di legge.

In mancanza della documentazione necessaria non sarà consentito l’accesso.

L’accesso al teatro è consentito solo con mascherina FFP2

Biglietti
Intero: 36 € in platea, 27 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 27 € (platea), 21 € (galleria). Under 30 e Sostenitori: 19 € (platea), 17 € (galleria).
Orari biglietteria: Martedì - Domenica, 10 - 19;
Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: biglietteria@laverdi.org

 

#MilanoAiutaUcraina
La Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di #Milano Giuseppe Verdi mette a disposizione 100 biglietti al prezzo calmierato di 10 € per ogni #concerto che si svolgerà da mercoledì 16 marzo a mercoledì 13 aprile: al momento dell’acquisto sarà possibile aggiungere la propria donazione (20, 30 o 50 €) a sostegno della campagna #MilanoAiutaUcraina.

Conferenza
Il #concerto di giovedì 21 aprile sarà preceduto alle ore 18.30 da una conferenza introduttiva nel foyer della balconata.
L’Ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Biografie
Francesca Dego violino
Francesca Dego è tra i giovani violinisti più richiesti sulla scena musicale internazionale. Artista Deutsche Grammophon dal 2012, il suo debutto orchestrale con i concerti di Paganini e Wolf-Ferrari insieme alla City of Birmingham Symphony Orchestra diretta da Daniele Rustioni e pubblicato nel 2017 ha riscosso grande consenso internazionale di critica. Nell’autunno 2018 è uscito "Suite Italienne", il suo nuovo progetto dedicato all'estetica e all'influenza della tradizione musicale italiana sulla #musica del XX secolo. Nata a Lecco da genitori italo-americani, si esibisce sin da giovanissima con le più grandi orchestre, tra cui la Auckland Philharmonia, la Gürzenich Orchestra di Colonia, la Hallé, Het Gelders Orkest, l'Orchestre Philharmonique di Nizza, l’Orkest van het Oosten, la Real Orquesta Sinfonica di Siviglia, l’Orquesta de la Comunitat Valenciana al Palau de des Arts, la Philharmonia Orchestra alla Royal Festival Hall di Londra, la Royal Philharmonic, la Royal Scottish National orchestra e la Ulster Orchestra, la Tokyo Metropolitan e la Tokyo Symphony alla Suntory Hall. In Italia Francesca collabora regolarmente con l’Orchestra Haydn di Bolzano, La Verdi di #Milano, l'Orchestra della Toscana, con la quale si esibirà a Monaco, Bregenz e Linz nella primavera del 2019, la Filarmonica Toscanini di Parma e le orchestre dei teatri di Bari, Bologna, Genova, Torino, Trieste, Verona e La Fenice di Venezia. La sua carriera internazionale le ha permesso di lavorare a fianco di grandi direttori come Karen Durgaryan, Christopher Franklin, Paul Goodwin, Christopher Hogwood, Yoel Levi, Grant Llewellyn, Wayne Marshall, Diego Matheuz, Shlomo Mintz, Gemma New, Sir Roger Norrington, Daniele Rustioni, Dalia Stasevska e Xian Zhang. Molto attiva anche nella #musica da camera, collabora con artisti del calibro di Salvatore Accardo, Mahan Esfahani, Bruno Giuranna, Piers Lane, Jan Lisiecki, Mischa Maisky, Antonio Meneses, Domenico Nordio, Martin Owen, Kathryn Stott e Francesca Leonardi, con cui suona in duo da 14 anni. L’estate 2018 ha visto nascere il Gravedona Chamber Music Festival sul lago di Como, co-fondato da Francesca. Nella stagione 2018/19 recital e collaborazioni cameristiche la porteranno ad ad Atene, Beirut, Ede, Pisa, Roma, Siena, Torino e Venezia. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, nel 2008 è stata la prima violinista italiana ad entrare in finale al Premio Paganini di Genova dal 1961 aggiudicandosi inoltre il premio speciale “Enrico Costa” riservato al più giovane finalista. E' stata selezionata per esibirsi come solista ai concerti commemorativi del 2014 e 2015 a Roma, trasmessi in mondovisione dalla RAI. Nel giugno 2014 ha suonato al Teatro Municipal di Rio de Janeiro in occasione dell'apertura dei Mondiali di calcio in Brasile. Francesca scrive regolarmente per riviste musicali tra cui BBC Music Magazine, The Strad, Musical Opinion e Strings Magazine, ed è autrice di una rubrica mensile su Suonare News. #francescadego vive a Londra e suona due preziosi violini Francesco Ruggeri (Cremona 1697) e il Giuseppe Guarneri del Gesù ex-Ricci (Cremona 1734) per gentile concessione della “Florian Leonhard Fine Violins” di Londra. Francesca è sostenuta dal Comitato Nazionale Italiano #musica (CIDIM), SIAE, S'Illumina e MiBACT.

Filippo Gorini, pianoforte
A soli 26 anni, #filippogorini ha suonato su palcoscenici prestigiosi come la Konzerthaus di Berlino, l'Elbphilharmonie di Amburgo, la London Wigmore Hall, la Società del Quartetto di #Milano, il Parco della #musica di Roma, la Fondazione Louis Vuitton di Parigi, la Tonhalle di Zurigo, la Fondazione Van Cliburn, la Vancouver Recital Society. Nel 2022 debutterà al Concertgebouw di Amsterdam e alla Wiener Konzerthaus, oltre che al Teatro San Carlo di Napoli.
Gli album di Filippo con le Variazioni Diabelli di Beethoven, Hammerklavier e le sonate op. 111, pubblicati su Alpha Classics, hanno raccolto il plauso della critica, tra cui un Diapason d'Or Award e recensioni a 5 stelle su The Guardian, BBC Music Magazine, Le Monde e altro ancora. La sua recente registrazione di The Art of Fugue, di Bach, sempre su Alpha Classics, ha eguagliato questo successo ed è stato nominato uno dei migliori album del 2021 da Le Monde.
Ha suonato e registrato con orchestre come l'Orchestra di Santa Cecilia a Roma, la Mozarteum Orchester di Salisburgo, l'Orchestra Verdi di #Milano, l'Orchestra Sinfonica delle Fiandre e molte altre.  Oltre al suo vasto repertorio solista e cameristico, Filippo segue attivamente il mondo della composizione contemporanea, e ha suonato opere di compositori come Stockhausen, Kurtág, Lachenmann, Gervasoni e molti altri. Nella stagione 2021-22 ha eseguito in anteprima una Sonata di Federico Gardella. Il suo progetto multidisciplinare in corso "The Art of Fugue Explored" ha mostrato la sua visione e creatività per andare oltre le sue capacità esecutive.
Lo sviluppo artistico di Filippo è supportato dalla guida di Maria Grazia Bellocchio, Pavel Gililov, Alfred Brendel e Mitsuko Uchida.

Edgar Moreau, violoncello
Il violoncellista #edgarmoreau ha vinto il Primo Premio alle Audizioni Internazionali dei Giovani Concertisti del 2014 e ha ricevuto sei Premi Speciali dopo aver conquistato, all'età di 17 anni, il Secondo Premio e il Premio per la Migliore Esecuzione dell'Opera Commissionata al Concorso Internazionale Tchaikovsky tenutosi a Mosca nel luglio 2011 sotto la presidenza di Valery Gergiev. Al Rostropovitch Cello Competition di Parigi nel 2009, ha ricevuto il Premio per il concorrente più promettente. Nato nel 1994, Moreau ha iniziato a suonare il violoncello all'età di quattro anni. Ha studiato con Philippe Muller al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris e in seguito ha continuato all'Accademia di Kronberg sotto la guida di Frans Helmerson. All'età di 11 anni debutta con l'Orchestra del Teatro Regio di Torino, suonando il #concerto per violoncello di Dvorak.
Edgar Moreau si esibisce regolarmente in sale prestigiose tra cui la Carnegie Hall, Berlin Philharmonie, Vienna Musikverein e Konzerthaus, Amsterdam Concertgebouw, Hollywood Bowl, Paris Philharmonie, Théâtre des Champs-Elysées, Hamburg Elbphilharmonie, Tokyo's Suntory Hall, Seoul Arts Center, Geneva Victoria Hall, Barcelona Palau de la #musica Catalana, Scala de #Milano, La Fenice Venezia e Wigmore Hall. È spesso invitato a festival importanti tra cui Verbier, Salisburgo, Gstaad, Montreux, Amburgo, Edimburgo, Saint-Denis, Mentone, Colmar, Lugano e il Martha Argerich Festival. Moreau si esibisce con orchestre di fama mondiale come l’Orchestra dell’Accdemia di Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica della Scala, London Symphony Orchestra, Philharmonia Orchestra, Royal Philharmonic, Los Angeles Philharmonic, Seattle Symphony, Philadelphia Orchestra, Montreal Symphony, Mahler Chamber Orchestra, Munich Philharmonic, Luzern Philharmonic, Israel Philharmonic, Orchestre de Paris, Philharmonique de Radio France, Orchestre National de France, Saint Petersburg Philharmonic, Simon Bolivar Orchestra,  Malaysian Philharmonic e la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra. Ha collaborato con acclamati direttori d'orchestra tra cui Gustavo Dudamel, Valery Gergiev, Francois-Xavier Roth, Tugan Sokhiev, Manfred Honeck, Lahav Shani, Mikko Franck, Jakub Hrusa, Alain Altinoglu, Pablo-Heras Casado, Susanna Mälkki Vasily Petrenko, Jukka-Pekka Saraste e Lionel Bringuier. Musicista da camera particolarmente appassionato, Moreau collabora con artisti come Martha Argerich, Yo-Yo Ma, Renaud Capuçon, Khatia Buniatishvili, Daniil Trifonov, Nicholas Angelich, Andras Schiff, Emmanuel Pahud, Sergei Babayan, Lisa Batiashvili, Julian Rachlin, Alexey Volodin, Bertrand Chamayou e David Kadouch, oltre alla sorella Raphaëlle e ai fratelli David e Jérémie. Artista esclusivo di Erato, #edgarmoreau ha pubblicato il suo album di debutto Play nel 2014 con il pianista Pierre-Yves Hodique. Il suo seguito, Giovincello, ha presentato concerti barocchi con l'ensemble Il Pomo d'Oro e Riccardo Minasi e ha vinto un ECHO Klassik Award nel 2016. Ha anche registrato sonate e trii di Debussy e un album in duo con David Kadouch con opere di Franck, Poulenc, Strohl e De la Tombelle. La sua ultima pubblicazione è una registrazione dei concerti di Gulda e Offenbach con Les Forces Majeures e Raphaël Merlin. Moreau ha ricevuto numerosi premi musicali, l'Academie Maurice Ravel Prize 2011, la Banque Populaire Foundation, i premi "Classic Revelation" del francese Adami, French-Speaking Public Radios Young musician Prize 2013, "New Talent of the Year 2013" e "Instrumental Soloist of the Year 2015" dai francesi Victoires de la Musique (French Grammies), ed è stato nominato Echo Rising Star nel 2017. #edgarmoreau suona su un violoncello David Tecchler del 1711. Il suo arco è stato realizzato da Dominique Peccatte.

Claus Peter Flor, direttore
Rispettato in tutto il mondo come direttore d'orchestra con una musicalità istintiva e incisiva, #clauspeterflor mantiene una prestigiosa carriera internazionale, rinomata in particolare per la sua competenza e per l’interpretazione del repertorio austro-germanico, tra cui Bruckner, Mahler, Strauss, Brahms e Schumann. Il Maestro Flor ha anche una grande affinità con le opere di Shostakovich, così come con il repertorio ceco di Dvorak e Suk, avendo registrato molti dei loro lavori durante il suo mandato come direttore principale della Malaysian Philharmonic.
Nato a Lipsia nel 1953, il Maestro Flor ha iniziato la sua carriera musicale studiando violino a Weimar e Lipsia, prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra con Rolf Reuter e successivamente con Rafael Kubelik e Kurt Sanderling. Nel 1984 è stato nominato General Music Director della Konzerthausorchester di Berlino, attivando allo stesso tempo regolari collaborazioni con le altre principali orchestre tedesche: la Gewandhaus di Lipsia e la Staatskapelle di Dresda. Nel 1988 ha debuttato con la Filarmonica di Berlino, dove è poi tornato in altre due occasioni. Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi presso un gran numero di importanti orchestre, tra cui la Philharmonia Orchestra di Londra, la Dallas Symphony Orchestra, la Tonhalle Orchester Zürich e la Malaysian Philharmonic Orchestra. Prima di ricoprire la carica di Direttore Musicale della Malaysian Philharmonica dal 2008 al 2014, il Maestro Flor ha ricoperto la carica di Direttore Ospite Principale dell'Orchestra Sinfonica di #Milano Giuseppe Verdi (2003-08) su invito personale del loro Direttore Musicale Riccardo Chailly, dove è stato successivamente nominato Direttore Musicale dalla stagione 2017/2018, con il compito di sviluppare il lavoro dell'orchestra nel repertorio mitteleuropeo. Nella stagione 2018/2019, il Maestro Flor è nominato Direttore Ospite dell'Het Gelders Orkest. Nelle ultime stagioni, ha diretto con successo di pubblico e di critica concerti con la London Symphony Orchestra (la Sinfonia n. 3 di Bruckner) e l’Orchestra Santa Cecilia di Roma in un programma interamente dedicato a Mozart. Tra i recenti e i prossimi impegni di rilievo la collaborazione con la Het Gelders Orkest così come il ritorno alla South Netherlands Philharmonic, alla Dallas Symphony Orchestra, allo Hyogo Performing Arts Centre Orchestra in Giappone e il debutto con la Philharmonic Orchestra di Sofia. La sua grande esperienza in ambito lirico lo ha portato a instaurare una lunga collaborazione con il Théâtre du Capitôle di Tolosa, dirigendo celebri produzioni di Le Prophète di Meyerbeerbeer, Tiefland di d'Albert e Die Walküre di Wagner. Tra le produzioni passate si ricordano Faust di Gounod, Tristan und Isolde di Wagner, Madama Butterfly di Puccini, Die Zauberflöte di Mozart, Hänsel und Gretel di Humperdinck. Per queste produzioni il Maestro Flor ha collaborato con diversi registi, fra i quali Götz Friedrich, Joachim Herz, Harry Kupfer, Nicolas Joël, Mariame Clément e Walter Suttcliffe. Altri impegni lirici includono una produzione di Siegfried di Wagner, diretto da David McVicar, con l'Opéra National du Rhin a Strasburgo, Le Nozze di Figaro e Die Meistersinger alla Monnaie di Bruxelles, quest'ultimo anche in tournée a Tokyo, Die Zauberflöte di Mozart per la Houston Grand Opera, Euryanthe di Weber per la Netherlands Opera con la Royal Concertgebouw Orchestra, e La Bohème per la Dallas Opera. Ha anche diretto una pletora di altri titoli con la Staatsoper di Berlino, la Deutsche Oper e i teatri lirici di Monaco, Dresda, Amburgo e Colonia. Il Maestro Flor ha una discografia ampia e diversificata, che include una serie di registrazioni di Mendelssohn con la Bamberg Symphony, recentemente ristampata dalla Sony/BMG. Il suo rapporto di lunga data con l'Orchestra Sinfonica di #Milano Giuseppe Verdi ha anche portato l'orchestra a diventare la prima orchestra italiana a registrare tutte le Sinfonie di Mahler come produzioni concertistiche dal vivo per Idagio. Il Maestro Flor ha registrato anche l'Asrael Symphony di Suk (2009) e le Sinfonie n.7 e 8 di Dvorak (2012) con la Malaysian Philharmonic per l'etichetta BIS.

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