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novembre 28, 2022 - Fondazione Brescia Musei

Victoria Lomasko. Lezioni di libertà

Brescia, 28 novembre 2022 - Il Comune di Brescia, la Fondazione #brescia Musei e la Casa di Reclusione di Verziano presentano oggi Victoria Lomasko. Lezioni di libertà: un nuovo progetto ideato e progettato in collaborazione con ACT Associazione Carcere e Territorio O.d.V. – E.T.S. in occasione della #mostra Victoria Lomasko. The Last Soviet Artist, inaugurata lo scorso 11 novembre negli spazi espositivi del Museo di Santa Giulia a Brescia.

Il progetto prevede la formazione di due detenute della casa di Reclusione di Verziano che saranno a disposizione in qualità di mediatrici culturali per aiutare il pubblico a comprendere meglio i contenuti e le ragioni della #mostra, tutti i giorni, dalle 14.00 alle 18.00, dal 1 dicembre all’8 gennaio.

La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l'artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della "profonda Russia", quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti. 

Tra le opere esposte anche il reportage grafico Lezioni di disegno nel carcere minorile realizzato nel 2010 quando l’artista, in qualità di volontaria, tenne un corso di disegno nel carcere penitenziario per minori di Mojaisk. Non avendo a disposizione grande varietà di strumenti, i disegni vennero realizzati con i materiali più semplici e rudimentali: carta e matite nere. I partecipanti ai corsi di Victoria erano per lo più ragazzi detenuti con diversi gradi di istruzione, con i quali non poté impostare un lavoro continuativo. 

Tutti i disegni sono ora raccolti al centro d’arte Reina Sofia di Madrid e sono inoltre pubblicati nel libro Other Russias, edito nel 2017 da Beccogiallo e presentato a #brescia lo scorso 12 novembre in un evento aperto al pubblico e realizzato in collaborazione con la Cooperativa Cattolico-democratica di #cultura e Memorial Italia, grazie al quale l’artista ha vinto il Pushkin House Book Prize. Il libro, che non è mai stato pubblicato in Russia, ha avuto una gestazione di otto anni.

Proprio i contenuti, che sono stati selezionati per essere esposti nelle sale del #museodisantagiulia, hanno offerto lo spunto per l’elaborazione e sviluppo del progetto disegnato con la Casa di reclusione di Verziano. Un’occasione di riflessione e azione per far emergere la propria personale visione del rapporto tra società ed individuo contribuendo al percorso di riabilitazione delle detenute.

In particolare il progetto si svilupperà in due momenti: in primis le due detenute verranno formate sui contenuti della #mostra, attraverso un incontro a cura dei Servizi Educativi di #fondazionebresciamusei e della curatrice della #mostra Elettra Stamboulis, a seguire verrà proposto un momento di approfondimento, realizzato direttamente presso la Casa di Reclusione, che prevede una visita virtuale della #mostra e un laboratorio Dal mondo a me. Andata e ritorno, un’occasione per tutte le detenute nella casa di reclusione per elaborare pensieri, idee ed emozioni.

Il mio lavoro non è politico, ma se disegni la vita che ti circonda per forza riguarda la società. Le persone mi chiedono: ‘Perché scegli temi così controversi?’ Schiavitù, sex workers, attivismo, detenuti...dov’è la gente normale?’ Io rispondo sempre che queste sono persone normali ed è questo il punto focale.

Victoria Lomasko, artista

La #fondazionebresciamusei si distingue nel panorama degli enti di gestione museale per una precisa missione nei confronti dello sviluppo di un modello culturale inclusivo e partecipativo nei confronti della comunità. Questo significa incoraggiare la realizzazione di attività culturali e simboliche nei nostri musei ad opera dei cittadini e delle aziende del terzo settore nelle forme più varie ma anche nelle occasioni come questa ove cause di forza maggiore impediscano la frequentazione fisica della nostra piattaforma culturale, fare in modo che sia il nostro progetto a entrare nella comunità maggiormente interessata agli sviluppi socio culturali della proposta artistica. Ecco perché l’iniziativa Victoria Lomasko. Lezioni di libertà non solo è benvenuta, ma è letteralmente baricentrica dell’approccio a museo aperto di cui la nostra Fondazione è una convinta sostenitrice.

Francesca Bazoli, Presidente Fondazione #brescia Musei

Brescia Bergamo Capitale della #cultura 2023 si è assunta l’onere e l’onore di mostrarsi al Paese e al mondo come Città Illuminata. Sono tante le accezioni che tale definizione può assumere, e fra esse credo che questo progetto ne rappresenti una fra le più significative. La #cultura è un valore e un sistema che deve dialogare con gli individui e con la società per offrire nuove prospettive, nuove occasioni. Il progetto che presentiamo oggi, pur nel suo piccolo, è in verità una grande affermazione di quanto e come la #cultura possa prendersi cura delle persone, abbattere muri, edificare nuovi percorsi. 

Laura Castelletti, Vice Sindaco e Assessore alla #cultura del Comune di Brescia

Una comunità è più unita, coesa e solidale non solo quando è informata intorno a un tema cruciale della cittadinanza, come il rispetto dei diritti e il recupero di tutti i cittadini alla piena socialità, ma anche quando materialmente questi principi sono messi in atto. Questo progetto costruito in collaborazione con la Casa di reclusione è un esempio di apprendimento e di inclusione attraverso un'esperienza concreta. 

Roberto Cammarata, Presidente del Consiglio

Ogni volta in cui contribuiamo a rendere il carcere un luogo di crescita culturale stiamo sconfiggendo l'idea che possa, invece, essere solo una “discarica sociale” dove le relazioni umane deperiscono e i diritti si affievoliscono. Alcune esperienze pregresse hanno dimostrato l’alto valore educativo delle attività culturali che sviluppano consapevolezza di sé, ricostruiscono l’autostima e la fiducia in se stessi e responsabilizzano le persone. Attraverso queste attività, la detenzione può trasformarsi in un percorso di effettivo recupero di donne e uomini che hanno commesso un reato, favorendone il reinserimento nella società e diminuendo il rischio di recidiva. Eppure, nonostante questa condivisa consapevolezza, non sono moltissime le proposte che offrono occasioni di riscatto ai detenuti e alle detenute, al fine di favorire processi di cambiamento e recupero sociale. Associazione Carcere e Territorio confida che l'iniziativa oggi presentata, pensata e realizzata con #fondazionebresciamusei e la Direzione degli II. PP. di #brescia, anche per la particolarità della proposta artistica e della testimonianza di #victorialomasko, possa diventare una proposta sperimentale di riferimento anche per altre istituzioni culturali che vogliano raccogliere la sfida e provare a offrire il proprio contributo ai percorsi di inclusione delle persone in esecuzione penale.

Carlo Alberto Romano, Presidente dell’Associazione Carcere e Territorio ODV

Victoria Lomasko. Lezioni di libertà è per la popolazione detenuta della Casa di Reclusione di Verziano un progetto pregno di significato sotto diversi punti di vista: per la sua collocazione all’interno del Festival della Pace del Comune di #brescia, quanto mai appropriata posto il contenuto della #mostra che diventa di stringente attualità in questo momento; perché offre la possibilità di creare un invisibile filo di continuità con le carceri minorili russe ove sono state prodotte alcune opere di cui le detenute si faranno illustratrici; per la conferma della sensibilità dell’artista nei confronti del mondo della detenzione e per la possibilità per le detenute di sovvertire la propria condizione: da s-oggetto di detenzione a soggetto che si rende parte attiva nel testimoniare, attraverso la sublimazione dell’arte, l’attuale condizione detentiva.

Un ringraziamento particolare, oltre alla #fondazionebresciamusei e all’ l’Associazione Carcere e Territorio va, rivolto a #victorialomasko che ha reso possibile tutto ciò attraverso la sua sensibilità artistica, la sua visione, il suo coraggio e la testimonianza che si concretizza nella sua #arte, vettore di un potente messaggio che si traduce, anche in questo progetto, in gesti di testimonianza attiva sul mondo degli esclusi.

Francesca Paola Lucrezi, Direttore degli Istituti Penitenziari di Brescia

La #mostra Victoria Lomasko. The Last Soviet Artist origina da un percorso artistico della protagonista di questa rassegna che ha esordito proprio realizzando una particolarissima forma di residenza laboratoriale nel riformatorio di Mojaisk, che ha avuto poi come esito il primo grande portfolio artistico della protagonista della nostra #mostra. Lo stesso portfolio è stato acquisito dall’importante Museo Reina Sofia di Madrid contribuendo all’inizio del percorso di storicizzazione di questa protagonista dell’arte contemporanea a cui #brescia Musei ha deciso di dedicare la prima importante monografica di taglio museale.

È dunque davvero significativo che questo progetto realizzato con la Casa di Reclusione di Verziano abbia ad oggetto un nucleo così importante, potrei dire genesico, dell’artista dissidente. Siamo grati all’Associazione Carcere e Territorio O.d.V. – E.T.S per essere riuscito a coordinare questo importante appuntamento.

Stefano Karadjov, Direttore Fondazione #brescia Musei

La #mostra Victoria Lomasko. The Last Soviet Artist, presentata nell'ambito del Festival della Pace di #brescia, rappresenta il terzo atto della ricerca, curata da Elettra Stamboulis, intrapresa da #fondazionebresciamusei nel 2019 con la #mostra di Zehra Doğan Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche, e proseguita nel 2021 con la personale di Badiucao La Cina non è vicina. Opere di un artista dissidente.

Lomasko è nata a Serpukhov, a 99 km a sud di Mosca, nel 1978. Il padre, operaio metalmeccanico di questa cittadina interamente dedita alla produzione industriale, agiva come artista provocatore in segreto, e forse questa tradizione di famiglia l'ha spinta ad operare sempre con uno sguardo fortemente impegnato e anticonformista.

Diplomatasi all'Università statale di Mosca in Arti Grafiche nel 2003, Lomasko intraprende da subito una strada non confortevole che mette insieme osservazione e azione, disegno documentario e performance, attivismo e impegno personale inteso come corpo dell'artista che non sfugge all'essere parte di un gruppo. Questo aspetto caratterizza in modo trasversale la biografia artistica di Lomasko che da marzo 2022 vive in Europa, dopo aver tentato fino all'ultimo di rimanere nel proprio paese per non interrompere il proprio ruolo di testimone. L’artista infatti fa parte di un movimento globale che utilizza il disegno come strumento di resistenza e cronaca.