Cookie Consent by Free Privacy Policy website Neapolitan dialogues II - artists’ talk
dicembre 07, 2022 - Casa Morra. Archivi d’Arte Contemporanea

Neapolitan dialogues II - artists’ talk

Venerdì 9 dicembre, alle ore 18.30, presso Casa Morra. Archivi d’Arte Contemporanea, le artiste Cansu Çakar e Serra Tansel, in dialogo con #leanocera, professoressa di Lingua e letteratura turca de L’Orientale di #napoli, condurranno un talk d’artista. L’incontro sarà moderato da Vittorio Urbani, referente dei rapporti internazionali di Fondazione Morra.

Neapolitan Dialogues II si pone come momento conclusivo della seconda edizione del programma “Neapolitan Dialogues”, che prevede scambi di residenze di artisti provenienti dalle città di Istanbul e Lisbona. Processo mobile e libero da ogni forzatura o da obblighi performativi, il progetto di residenze attiva una serie di riflessioni che gli artisti possano interiorizzare, assimilare e rielaborare nei propri percorsi personali.
Nella prima edizione del 2021, la residenza è stata assegnata agli artisti Cagri Taskin e Huo Rf.

Cansu Çakar e #serratansel condurranno una conversazione con il pubblico, presentando le proprie pratiche e attivando un momento di dialogo e di immaginazione collettiva.

“Neapolitan Dialogues” è sostenuto da Elgiz Museum (Istanbul) e T-One Foundation (Istanbul).

Cansu Çakar "Nella mia ricerca mi interesso alle vaglie presenti nell’immaginario estetico, riscontrabili nelle influenze occidentali e “moderne” sulla pratica pittorica dei paesi orientali. A ciò si intreccia l’interesse per i contesti sociali e culturali. Nel mio lavoro pittorico metto in relazione i motivi decorativi tradizionali con questi temi. Credo che a definire la realtà non siano idee e concetti “importati”, ma piuttosto dei valori estetici lasciati nell’oblio e dimenticati nella complessità delle stratificazioni sociali.
Utilizzando le tecniche e i linguaggi dell’arte tradizionale come mediazione, e investigando le problematiche del contemporaneo, sottolineo l’assurdità del conflitto fra mondo moderno e mondo tradizionale. Credo ardentemente che un linguaggio non muoia mai, ma semplicemente cambi forma e sopravviva, e per questo mi interesso a linguaggi artistici antichi.
Nonostante sia un tema ancora dibattuto, molti accademici credono che nell’antichità non si conoscesse il sistema della prospettiva frontale. Vorrei lasciare la domanda aperta, dato il mio punto di vista sugli affreschi di Pompei. Il fatto che la tecnica compositiva bidimensionale, che si riscontra nella pittura miniata a cui mi interesso, sia concepita come pittura senza prospettiva, è un’informazione falsa e superficiale, e questo è un problema che spesso sottolineo. Nelle pittura miniata si adotta in realtà un approccio molto attento a diversi tipi di prospettive. La prospettiva plurale è un modo per attraversare la realtà in molti modi, secondo diversi punti di vista, mentre si descrive e costruisce uno spazio. Questa, inoltre, è un modo di inserire il soggetto e l’osservatore nel dipinto, si può quindi dire che è una “forma simbolica” che esprime un tipo di cultura “new-age”.
Ho il desiderio di attraversare le stratificazioni dei materiali, delle storie, delle strutture sociali che formano la città di #napoli nella sua complessità, e ho intenzione di dare a queste una forma visiva.
Cosi come le narrazioni che partono dal basso e giungono alla superficie, i fenomeni di classe che colorano le strade nei piani terreni, o le terrazze vuote che si affacciano sul mare, saranno elementi allusivi di dipingere #napoli, cercando di comprenderne la complessità.”

Serra Tansel “Abbiamo tentato di attraversare la città di #napoli con sguardi differenti: in primo luogo con uno sguardo da esterne, da estranee o turiste, poi da collaboratrici e tentando di stringere alleanze con le persone che vivono nella città, nella serie di attività in cui siamo state impegnate.
La molteplicità di queste posizioni ha fatto sì che, nei nostri approcci, curiosità e familiarità coesistessero.
In Turchia, quando qualcuno non chiude la porta dietro di sé lasciando una stanza, si usa dire: “Il villaggio da cui provieni non ha una porta?”. Credo che questo modo di concepire la privacy sia legato ai processi di modernizzazione e di civilizzazione, che ci inducono all’estraniazione e alla costruzione di confini sempre più netti. #napoli ha molte porte aperte; non perché abbia mancanza di privacy o segreti, ma perché è possibile nascondere qualcosa potenziandone la visibilità o la narrazione. Ho l’impressione che questa città abbia modalità numerose e complesse di elaborare la privacy, che non consiste necessariamente nel chiudere le porte. Questa intimità condivisa nello spazio pubblico, le modalità con cui le persone si riappropriano delle strade, la struttura per formativa della città stessa, sono gli aspetti che più mi hanno interessata della città e su cui ho intenzione di lavorare nel mio processo di resistenza.”

L’evento sarà tenuto in lingua inglese con traduzione in italiano simultanea.

Cansu Çakar vive e lavora a İzmir. Nella sua ricerca, intreccia i linguaggi artistici tradizionali, come il disegno decorativo e la miniatura, con pratiche e processi contemporanei, con l’intento minare ogni sistema stereotipato e categorizzante.
Çakar pone particolare attenzione verso l’immaginario visivo dominante ed elabora pratiche di ripensamento dei sistemi di potere secolarizzato, con un particolare focus sulle questioni di genere.
Fra i più recenti progetti si ricordano NATURE AND STATE, Staatliche Kunsthalle Baden-Baden (Baden-Baden, 2022); Fore-Edge Painting, MACRO Museo d'Arte Contemporanea di Roma e Bibliotheca Hertziana (Roma, 2021); The 6th Ural Industrial Biennial of #contemporaryart, The Optical and Mechanical Plant (Yekaterinburg, 2021); BB11- 11th Berlin Biennale for #contemporaryart, The Crack Begins Within, KW (Berlino, 2020); Miniature 2.0, Pera Museum (İstanbul, 2020); The Crime of Mr. Adolf Loos, Axel Vervoordt Gallery (Antwerp, 2019); Cappadox #contemporaryart Program (Cappadocia, 2018); Linear Transcendency” at the Lab- Darat al Funun (Amman, 2016); SALTWATER: A Theory of Thought Forms. 14th Istanbul Biennial- 100°- FLO (İstanbul, 2015).

Serra Tansel (Istanbul) vive e lavora a Londra. Nella sua ricerca si concentra sugli intrecci, sulle relazioni, sui legami esistenti fra corpi e mondo, sulle modalità di costruzione di confini nei contesti urbani, domestici, nelle strutture in generale.
Adottando un approccio interdisciplinare e lavorando su contesti culturali e sociali specifici, le pratiche di Tansel si insinuano nelle culture mainstream, minandone le strutture e alterandone le logiche. #serratansel è parte del collettivo musicale Makkam e uno dei volti di Hayırlı Evlat.
Fra i più recenti progetti si menzionano SH/FT, No Show Space (Londra, 2021); A Question of Taste, Pera Museum (Istanbul, 2021); “Passion can create drama out of inert stone"?!, Peak, Elephant & Castle Shopping Mall (London, 2020); Higher, Pilot Gallery, (Istanbul, 2020).