Cookie Consent by Free Privacy Policy website Ultime due settimane per la Guernika di Tano Pisano in mostra a Pietrasanta
dicembre 18, 2023 - Tano Pisano

Ultime due settimane per la Guernika di Tano Pisano in mostra a Pietrasanta

Ultime due settimane per la Guernika di Tano Pisano in mostra a Pietrasanta

Ultime due settimane per ammirare a Pietrasanta La mia Guernika, opera realizzata da Tano Pisano, artista siciliano di nascita e versiliese d’adozione, che resterà visibile sul muro esterno del complesso monumentale di Sant’Agostino, nell’omonima via a Pietrasanta, fino al prossimo 31 dicembre. 

La Guernika di Tano Pisano – opera con cui l’artista celebra i 50 anni dalla morte del genio di Malaga e in cui compaiono tutti gli orrori del nostri tempi, dai migranti alle violenze sui minori, dalle guerre al traffico d’armi - è un murale dipinto su 12 pannelli di plexiglas (montati su una struttura di legno ancorata su a un’altra metallica progettata per non danneggiare il muro), che misura sei metri di larghezza per due di altezza, visibile sempre, gratuitamente.

Il legame tra Guernica – il capolavoro di Picasso custodito al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid – e la nuova creazione di Tano Pisano è evidente: «È la mia versione di Guernica – afferma l’Artista perché tre mesi fa sono stato a Mougins, in Francia, dove l’artista è morto, e volevo omaggiarlo proprio in quel paese. Ho cominciato a dipingere l’opera a Pietrasanta e quando il Sindaco ha saputo a cosa stavo lavorando ha voluto che, una volta finito, il murale fosse mostrato prima a Pietrasanta. Abbiamo trovato un compromesso, per cui l’opera viene presentata per la prima volta qui e nel 2024 farò una grande mostra nella Mougins Monumentale (esposizione nelle, strade, piazze e nel paesaggio). Ne La mia Guernica c’è anche la reinterpretazione del cavallo de Il trionfo della morte, l’affresco staccato quattrocentesco visibile a Palazzo Abatellis di Palermo, che ispirò anche Picasso. Nella mia opera ci sono tanti racconti – spiega Tano Pisano i migranti e il mare, la guerra, la problematica dei bambini che muoiono, le bombe e, come diceva Picasso, i ‘gridi di bambini, gridi di donne, gridi di uccelli, gridi di fiori..’ cioè il grido totale della violenza. Per esempio la testa della morte l’ho dipinta guardando l’autoritratto che Picasso fece prima di morire. Tra l’altro quest’opera si lega a ‘L’urlo’, la mostra appena inaugurata nella mia galleria pietrasantina di Via Barsanti, che è un omaggio a Charles Rivel, il clown catalano che alla fine di ogni suo spettacolo urlava contro l’oppressione e la dittatura del generalissimo Franco».

Tuttavia nell’opera di Tano Pisano non manca un elemento distintivo rispetto al capolavoro di Picasso: «Nonostante la drammaticità delle immagini – afferma -, ho cercato di dare una nota di speranza lavorando con il colore. E alla fine l’opera risulta perfino allegra. E mentre la stavamo montando abbiamo già registrato l’apprezzamento del pubblico, perché alla fine ognuno guarda l’opera coi suoi occhi e con i suoi sentimenti».